Alimenti poveri di potassio: l’elenco dei cibi

Il potassio è un importante nutriente assunto attraverso l’alimentazione che svolge numerose funzioni nel nostro corpo, aiutando a mantenere l’equilibrio idro-salino, l’efficacia della comunicazione neuromuscolare e l’attività cardiaca.

Gli effetti dell’eccesso di potassio sull’organismo

Il potassio è assorbito nell’intestino e passa nel circolo sanguigno, per essere poi espulso con l’attività renale attraverso le urine. Un eccesso di potassio, definito iperkaliemia, è per lo più dovuto ad una insufficienza renale, specialmente se in fase avanzata, per cui gli organi emuntori non sono più in grado di eliminarlo e il minerale si concentra nel torrente circolatorio. Nelle forme acute, accompagnate da oliguria o anuria, si ha un aumento progressivo del potassio plasmatico, mentre nei casi in cui le stesse sopraggiungano con una forma cronica già esistente, di base, l’iperkaliemia si manifesta molto rapidamente. In altre circostanze, invece, a determinare l’iperkaliemia possono accorrere un’alimentazione troppo ricca di potassio, l’uso di farmaci che ne aumentino l’assorbimento o ne riducano l’espulsione, diabete scompensato o acidosi.

Banana e avocado, cibi ricchi di potassio

La diagnosi di iperkaliemia si accerta attraverso il prelievo ematico, volto a dosare le concentrazioni sieriche del minerale.

L’eccesso di potassio è una condizione potenzialmente molto pericolosa che arreca diversi disturbi proprio a carico degli organi di cui normalmente si prende cura. Alcuni dei sintomi tipici sono:

  • Astenia importante e progressiva
  • Difficoltà respiratorie
  • Crampi muscolari e gambe pesanti
  • Dolori addominali
  • Alterazioni del ritmo cardiaco, come aritmie, fibrillazioni atriali, rallentamento del battito

Accertata col medico una diagnosi di iperkaliemia, è necessario mettere in pratica la terapia più giusta per il soggetto, nell’ambito di tutto il suo quadro anamnestico. Oltre a rivedere la posologia dei farmaci che possono interferire con la corretta escrezione del minerale, o a integrare il piano terapeutico con quelli che, al contrario, ne aiutino l’eliminazione, sicuramente è molto importante anche apportare modifiche alla propria abituale alimentazione, riducendo i cibi più ricchi di potassio e dando maggiore spazio a quelli che ne apportano meno, oltre ad adottare alcune piccole strategie ai fornelli.

Alimenti poveri di potassio: i principali accorgimenti in cucina

Essendo un sale, il potassio si discioglie facilmente in acqua: il metodo di cottura da scegliere, pertanto, diventa molto importante. In generale, si consiglia di preferire la bollitura alla cottura al vapore, alla griglia, alla piastra, al microonde o al forno: usare abbondante acqua per bollire i cibi permette di perdere circa il 30% del contenuto di potassio di partenza. Si può quindi alternare l’uso di ortaggi bolliti ricchi di potassio con quelli che ne sono poveri, da consumare crudi, gratinati oppure cotti in padella.

Bollire i cibi diminuisce il loro apporto di potassio

Un altro accorgimento utile è quello di ricorrere alla doppia bollitura: a metà cottura dell’alimento (che si tratti di legumi, particolarmente abbondanti di potassio, oppure ortaggi), si elimina l’acqua e si prosegue la cottura con dell’altra “nuova” in ebollizione, fino alla sua conclusione.

Se si ricorre all’uso di frutta e verdura in scatola, è bene scolare tutta l’acqua presente e risciacquare abbondantemente gli alimenti.

Attenzione anche alle etichette alimentari: bisogna scegliere gli alimenti che, tra gli ingredienti, non contengano additivi a base di potassio (ad esempio solfati, citrati, nitriti e nitrati di potassio).

Detto ciò, vediamo nello specifico quali sono i cibi con minor contenuto di potassio, più adatti in caso di iperkaliemia.

Verdura più povera di potassio

Verdure con meno potassio

Le verdure sono alimenti fondamentali per una corretta alimentazione, non solo per la presenza di vitamine e sali minerali, ma anche per l’ottimo contenuto di fibre, fondamentali per regolare il transito intestinale e migliorare la salute dell’apparato gastrico; pertanto, se ne raccomandano almeno due porzioni giornaliere. In caso di iperkaliemia, è bene optare per le verdure con il miglior rapporto tra potassio e fibre.

  • Cicoria bollita: 85 mg/100 g
  • Pomodori rossi, freschi: 90 mg/100 g
  • Bieta cotta, bollita: 98 mg/100 g
  • Carote bollite: 110 mg/100 g
  • Cavolo cappuccio e asparagi bolliti: 130 mg/100 g
  • Scarola, 134 mg/100 g
  • Cipolle e cetrioli crudi, 140 mg/100 g
  • Funghi prataioli, cotti in padella 160 mg/100 g
  • Fagiolini surgelati, bolliti 160 mg/100 g
  • Lattuga, 194 mg/100 g

Frutta più povera di potassio

Frutta con meno potassio
  • Mele fresche, con buccia: 76 mg/100 g
  • Ananas sciroppato: 79 mg/100 g
  • Mele renette: 105 mg/100 g
  • Pesche sciroppate: 110 mg/100 g
  • Mele fresche, senza buccia: 125 mg/100 g
  • Pere fresche, senza buccia: 127 mg/100 g
  • Clementine fresche: 130 mg/100 g
  • Albicocche sciroppate: 150 mg/100 g
  • Fragole fresche: 160 mg/100 g
  • Arance fresche: 200 mg/100 g

Cereali e derivati più poveri di potassio

Cereali con meno potassio

Pasta, pane, riso, farine in generale sono alimenti con basse quantità di potassio, anche rispetto alle forme integrali.

  • Riso brillato, bollito: 28 mg/100 g
  • Polenta cruda: 34 mg/100 g
  • Riso basmati, cotto: 37 mg/100 g
  • Farro perlato, bollito: 50 mg/100 g
  • Orzo perlato, cotto: 67 mg/100 g
  • Pane, rosetta: 103 mg/100 g
  • Pasta di semola cotta: 115 mg/100 g
  • Farina di frumento, tipo 00: 126 mg/100 g
  • Pasta all’uovo secca: 164 mg/100 g
  • Miglio decorticato: 174 mg/100 g
  • Pasta di semola: 192 mg/100 g

Pesce più povero di potassio

Pesce con meno potassio

La dieta mediterranea consiglia il consumo di almeno un paio di porzioni settimanali, specie per quanto riguarda il pesce azzurro per il suo buon contenuto di acidi grassi insaturi, alleati della salute del cuore e del sistema circolatorio. Esso rappresenta al contempo pure una buona fonte di potassio, pertanto è bene considerare quale sia il pesce con il minor contenuto di potassio in caso di iperkaliemia.

  • Gamberi sgusciati, surgelati: 75 mg/100 g
  • Aringa: 120 mg/100 g
  • Calamari surgelati: 145 mg/100 g
  • Aragosta: 180 mg/100 g
  • Vongole: 206 mg/100 g

Latte e latticini più poveri di potassio

Latte e latticini con meno potassio
  • Mozzarella di bufala campana DOP: 12 mg/100 g
  • Pecorino siciliano: 55 mg/100 g
  • Caciocavallo e Groviera: 80 mg/100 g
  • Feta: 95 mg/100 g
  • Ricotta di pecora: 98 mg/100 g
  • Parmigiano Reggiano DOP: 102 mg/100 g
  • Latte di vacca, pastorizzato, scremato e yogurt greco: 150 mg/100 g

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Pubblicato da Caterina Perfetto

Biologa Nutrizionista, laureata in Scienze Biologiche presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", perfezionata in Igiene Alimentare, Nutrizione e Benessere. Amante di scrittura, musica, libri, del buon cibo, ancora di più se accompagnato a del buon vino, Caterina collabora con Everli da novembre 2020.

Una Risposta a “Alimenti poveri di potassio: l’elenco dei cibi”

  1. Una dieta x una settimana, pranzo e cena,con alimentazione. a bosso contenuto di potassio,con i g.

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