Alimenti senza nichel: cosa mangiare se sei allergico

L’allergia al nichel è un problema che coinvolge un numero sempre maggiore di persone, e un ruolo importante, seppure ancora un po’ controverso, è dato dall’alimentazione più corretta da adottare quando vi è una diagnosi del genere. Quali sono gli alimenti consentiti e quelli da eliminare in caso di allergia al nichel?

Il nichel è un metallo simile al ferro facilmente lavorabile e malleabile, lucido, resistente all’ossidazione. È uno degli elementi presenti in natura maggiormente abbondante nel nucleo terrestre, ma di fatto onnipresente, essendo anche contenuto nel suolo, nelle acque, nell’aria; sottoforma di leghe come l’acciaio, il nichel è anche molto usato nelle e dalle industrie. Esso è pure presente negli alimenti.

È dunque pressoché inevitabile che gli esseri viventi, uomo compreso, entrino in contatto con questo metallo, il quale è indispensabile per alcuni microrganismi come batteri, eucarioti e piante. Negli esseri umani, pare che il nichel, entro determinate concentrazioni, sia necessario perché coinvolto in alcune importanti funzioni, tra cui:

  • Integrità delle membrane cellulari
  • Metabolismo di lipidi e glucosio
  • Metabolismo degli ormoni

Allergia al nichel: come si manifesta?

L’allergia al nichel è una patologia diffusa e spesso abbastanza difficile da controllare e combattere, proprio perché il metallo è rilevabile un po’ ovunque.

Il primo segnale che può fungere da campanello d’allarme e farci sospettare una possibile reazione al nichel o a una lega in cui esso sia presente è la comparsa di una dermatite da contatto. Essa si sviluppa sottoforma di irritazione dell’epidermide, con comparsa di vescicole, desquamazione e prurito, causata dalla produzione e dal rilascio di citochine infiammatorie da parte dei linfociti T che riconoscono nel nichel un antigene da “combattere”. Tale fenomeno per lo più si manifesta soltanto nelle zone di contatto con il metallo (pensiamo anche all’uso di semplici e comuni monili quali anelli, bracciali, orecchini, oppure posate e pentole), ma in alcuni soggetti la dermatite può comparire anche in punti diversi del corpo, come la piega dei gomiti, il retro di lobi e orecchie, la parte interna delle cosce, le palpebre e la zona perioculare. Quando i segni riguardano soltanto insulti a carico dell’epidermide, si parla di Dermatite Allergica da Contatto (DAC).

Se, invece, la sintomatologia interessa anche l’apparato gastrointestinale e si rivela attraverso diarrea, stipsi, nausea, dolori addominali, vomito, meteorismo, è plausibile parlare di Sindrome dell’Allergia Sistemica al Nichel (SNAS). In questo caso, non è solo il nichel con cui si entra in contatto a salire sul banco degli imputati, ma anche quello ingerito perché presente in differenti alimenti. DAC e SNAS sono dunque due categorie diverse di allergia al nichel, a volte possono combinarsi fra loro ed essere entrambe presenti in uno stesso soggetto.

Per la diagnosi di DAC ci si può affidare a un Patch Test, metodica basata sull’applicazione di cerotti cutanei contenenti l’allergene e lasciati in sede per 48 ore. Dopodiché, la pelle viene scoperta e valutata l’eventuale presenza di ponfi, segnale di risposta anticorpale all’antigene.

La diagnosi di SNAS è un po’ più complessa e consta di due fasi.

  • La prima si basa su una dieta di disintossicazione della durata di 4-6 settimane, in cui il soggetto elimina dalla propria alimentazione tutti i cibi contenenti quantità maggiori di nichel. Se al termine di questo periodo il soggetto manifesta un netto miglioramento dei sintomi, allora si passa allo step successivo.
  • La seconda fase si basa su test di provocazione specifico per il nichel che darà diagnosi di SNAS se risulterà positivo. Si prosegue quindi con un trattamento desensibilizzante per via orale specifico per il nichel.

È realmente importante essere seguiti da specialisti nel settore dell’alimentazione, come medici, nutrizionisti, dietologi, ed evitare il fai da te nella fase di disintossicazione.

Allergia al nichel e alimentazione

Il nichel è presente in quantità superiore soprattutto negli alimenti di origine vegetale, e in quantità minore in quelli di origine animale. Esistono alcune variabili che possono influenzarne il contenuto, specialmente nei cibi vegetali, come la quantità di metallo inclusa nel terreno di coltura, il tempo della raccolta (in estate il contenuto di nichel è inferiore rispetto alle altre stagioni) e la parte edibile del cibo considerato, poiché il nichel tende a concentrarsi maggiormente a livello delle foglie.

Allergia al nichel e alimentazione

Ciò detto, vediamo quali sono gli alimenti privi di nichel, e quindi concessi in presenza di allergia, e quelli che invece ne sono più ricchi, dunque da evitare.

Ogni caso va comunque considerato e indagato singolarmente, i sintomi possono essere molto diversi da soggetto e soggetto, e anche tra i cibi considerati ammessi possono riscontrarsi margini di tollerabilità differenti.

Alimenti senza nichel, ammessi in caso di SNAS

Cereali e farine

Cibi senza nichel: cereali e farine
  • Cereali non integrali
  • Kamut
  • Riso bianco
  • Quinoa
  • Farina 00
  • Farina di kamut
  • Farina di riso
  • Farina di grano duro
  • Farina di tapioca

Legumi

  • In fase di reintroduzione, solo fave e ceci

Verdure

Cibi senza nichel: verdure

Carni e salumi

  • Tutte le carni sono ammesse, tranne le interiora, a patto che siano fresche e non confezionate
  • Prosciutto crudo e bresaola freschi

Pesce

  • Tutti tranne i crostacei e i pesci conservati in scatola, meglio se freschi e conservati in vasetti di vetro e sott’olio

Uova

  • Tutte

Formaggi e latticini

  • Formaggi freschi, meglio se non preconfezionati, yogurt, burro, panna

Frutta

Cibi senza nichel: frutta

Alimenti ricchi di nichel, da evitare in caso di SNAS

Alimenti molto ricchi di nichel da evitare in presenza di SNAS sono tutti i legumi, i cereali integrali, la frutta secca (specialmente noci e nocciole), il cacao e i suoi derivati.

Alimenti ricchi di nichel: frutta secca

Altri alimenti ricchi di nichel sono albicocche, cavoli, spinaci, arachidi, carote, pomodori, ostriche, fichi, cipolle, asparagi, farina di grano intero, liquirizia, pere, funghi, mais, piselli, aragosta, margarina, avocado, mirtilli, avena, grano saraceno, patate, broccoli, lievito e lievito in polvere, oli vegetali.

In caso di SNAS è opportuno prendere altre semplici precauzioni, come lasciar scorrere l’acqua del rubinetto per qualche minuto prima di usarla per cucinare o per bere, evitare utensili per cucinare o servire le pietanze contenenti nichel o leghe, evitare i cibi in scatola e limitare in più possibile gli alimenti di origine industriale a causa di possibili eccipienti, coloranti, conservanti.

Inoltre, è una buona raccomandazione assumere buone dosi di vitamina C e ferro poiché aiutano a limitare l’assorbimento intestinale del nichel.

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Pubblicato da Caterina Perfetto

Biologa Nutrizionista, laureata in Scienze Biologiche presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", perfezionata in Igiene Alimentare, Nutrizione e Benessere. Amante di scrittura, musica, libri, del buon cibo, ancora di più se accompagnato a del buon vino, Caterina collabora con Everli da novembre 2020.

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