Ciliegie: proprietà, benefici e controindicazioni

Protagoniste del mese di maggio, le ciliegie non sono solo un frutto invitante, ma una piccola riserva di ottime proprietà nutritive particolarmente utili all’arrivo dei primi caldi. Andiamo a conoscerne più da vicino caratteristiche e usi.

Calorie e valori nutrizionali delle ciliegie

Elementi principali
Ciliegie (100 g)
Acqua86,1 g
Energia50 kcal
Proteine1 g
Grassi0,3 g
Carboidrati12,2 g
Fibre1,6 g
Zuccheri8,49 g
Minerali
Ciliegie (100 g)
Calcio16 mg
Ferro0,32 mg
Magnesio9 mg
Fosforo15 mg
Potassio173 mg
Sodio3 mg
Zinco0,1 mg
Vitamine
Ciliegie (100 g)
Vitamina C10 mg
Tiamina0,03 mg
Riboflavina0,04 mg
Niacina0,4 mg
Vitamina B60,044 mg
Folato, DFE8 µg
Vitamina A, RAE64 µg
Vitamina E0,07 mg
Vitamina K2,1 µg
Grassi
Ciliegie (100 g)
Grassi saturi0,068 g
Grassi monoinsaturi0,082 g
Grassi polinsaturi0,09 g

Fonte: USDA Food Composition Databases


Le ciliegie sono ricche di acqua, che corrisponde a circa l’85% del peso della parte edibile, e mediamente zuccherine (9 grammi di zucchero per 100 grammi di polpa). Zero colesterolo, quasi assenti i grassi, contengono invece un’ottima quantità di minerali, in particolare potassio, ma anche calcio e fosforo. Sono inoltre una fonte di pro-vitamina A e vitamina C. Le fibre rappresentano circa l’1% del peso totale.

Nel complesso abbiamo a che fare con un frutto dissetante e diuretico, amico del sistema immunitario durante il cambio di stagione e utile per preparare la pelle a ricevere il sole estivo. Come altri frutti di colore rosso, le ciliegie aumentano l’apporto di antiossidanti nella dieta. La presenza di vitamina C favorisce inoltre l’assorbimento di ferro contenuto nel pasto che le ha precedute e in questo senso risultano anche un sostegno in caso di anemia.

Cestino di ciliegie

Sotto il profilo calorico le ciliegie non sono particolarmente energetiche, apportano circa 50 calorie per 100 grammi di parte edibile. Possono quindi rientrare a pieno titolo in una dieta ipocalorica, considerato che il loro gusto dolce può distogliere l’attenzione da snack decisamente meno sani e più energetici. Resta ovviamente importante regolare le quantità e non eccedere, considerando comunque il tenore di zuccheri, leggermente alto se confrontato ad altri frutti di stagione. Può essere inoltre importante limitare il consumo di ciliegie in caso di intestino irritabile.

Nonostante la presenza di zuccheri, le ciliegie hanno un basso indice glicemico e nelle giuste dosi potrebbero essere indicate anche a chi deve controllare questo valore. È sempre comunque consigliabile valutare caso per caso seguendo il consiglio medico in caso di diabete o disturbi metabolici.

La ciliegia presenta un nocciolo di dimensioni notevoli in proporzione al frutto, amaro e non commestibile. È particolarmente importante evitare di ingerirlo perché contiene amigdalina – la stessa sostanza presente nelle mandorle amare, nei noccioli di pesca e in quelli di albicocca – in grado di liberare acido cianidrico e quindi, a seconda delle quantità, di provocare da seri disturbi a un vero e proprio avvelenamento da cianuro.

Ciliegie: attenzione al nocciolo

Ottimo invece è l’impiego di noccioli di ciliegia nel realizzare l’interno di cuscini e fasce termiche che ne sfruttano la capacità di accumulare calore e rilasciarlo lentamente.

Origini, varietà e usi in cucina

Le ciliegie più diffuse sulle nostre tavole sono i frutti del Prunus avium, il ciliegio dolce. Dal Prunus cerasus, il ciliegio acido, raccogliamo invece, a seconda della varietà, amarene, visciole e marasche. Il ciliegio è un albero di origine europea, appartenente alla famiglia delle Rosacee. Alla stessa famiglia appartengono mele, pesche, mandorle, susine, nespole, albicocche. Le dimensioni del frutto e l’equilibrio tra dolcezza e acidità variano sensibilmente in base alla cultivar.

In Italia si coltivano da Nord a Sud diverse varietà di ciliegie rinomate. Tra queste:

  • Le ciliegie Ferrovia, originarie della Puglia, e in particolare della zona di Turi. Grandi, rosse e succose, particolarmente dolci.
  • Le ciliegie Malizia, campane, caratterizzate dall’invitante colore rosso rubino e da un gusto acidulo perfetto per abbinarsi alla pasta frolla di una crostata.
  • Le ciliegie di Marostica IGP, vicentine, tonde e rosso acceso, dolcissime e pregiate.

Tardivo e disponibile solo da giugno è l’ottimo Durone Nero di Vignola, che deve il suo nome alla polpa dura e compatta, alle dimensioni medio-grandi e alla buccia scura.

Nel menù primaverile le ciliegie trovano impiego non solo come spuntino o sfizio a fine pasto, ma anche per squisite ricette dolci (clafoutis, plumcake, crumble) e per le più classiche confetture, oltre che come elemento decorativo in versione candita. Si abbinano perfettamente a panna, creme alla vaniglia e a diverse spezie, in particolare cannella e chiodi di garofano.

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Pubblicato da Daniela Dall'Alba

Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università degli Studi di Milano, copywriter e traduttrice freelance, Daniela collabora con Everli da febbraio 2019.

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