Come lavare frutta e verdura in gravidanza

Lavare frutta e verdura prima di consumarla è una precauzione resa ancora più indispensabile, negli anni, dall’uso massiccio di sostanze chimiche nei campi coltivati, che va ad aggiungersi al rischio diffuso di infezioni alimentari. A questa breve ma importante operazione, sempre necessaria, andranno dedicate attenzioni supplementari durante la gravidanza.

Uno dei principali problemi collegato al consumo in gravidanza di frutta non lavata correttamente è la possibilità di contrarre un’infezione da toxoplasmosi. Poiché questa può essere responsabile di danni gravissimi e irreversibili al feto, le donne in attesa di un figlio o che stanno programmando una gravidanza sono sempre invitate a verificare, tra gli esami di routine, di avere o meno già superato in passato questa infezione, spesso asintomatica, e di avere così sviluppato anticorpi specifici che escludano il rischio di recidive nei mesi delicati della gestazione.

Appurare di avere acquisito immunità alla toxoplasmosi non significa ovviamente che lavare con la massima cura frutta e verdura in gravidanza diventi superfluo. Sarà sempre molto importante lavare sotto l’acqua corrente tutto ciò che si sceglie di mangiare con la buccia, e, volendo essere più scrupolosi, immergere successivamente frutta e verdura in una soluzione di acqua e bicarbonato per una decina di minuti, per poi sciacquare nuovamente il tutto. In commercio è disponibile anche bicarbonato in microgranuli adatto a strofinare frutta e verdura prima di immergerla in acqua. Queste attenzioni sono necessarie per ridurre il rischio di altri tipi di tossinfezioni alimentari, come la listeriosi, di origine batterica. Prediligere frutta e verdura cotta è un altro metodo efficace di prevenzione.

Arancia in acqua

Nel caso in cui gli esami dovessero rilevare l’assenza di anticorpi per la toxoplasmosi, e quindi fosse aperto il rischio di infettarsi durante la gravidanza, servirà maggiore attenzione. Rispetto a come lavare frutta e verdura in questa situazione è giusto affidarsi al parere del proprio medico e, in linea generale, tendere alla massima prudenza. Circa l’utilità di soluzioni disinfettanti, come amuchina, per lavare frutta e verdura, esistono opinioni contrastanti. Trattandosi di sostanze chimiche disinfettanti occorre, in ogni caso, fare particolare attenzione al modo d’uso e in gravidanza sarebbe meglio affidarsi, ancora una volta, alle indicazioni del medico. L’utilizzo del bicarbonato, atossico, è invece sempre consigliato.

Un modo naturale e sicuro per ridurre il rischio di toxoplasmosi potrebbe ovviamente essere quello di rinunciare, per il periodo della gravidanza, alla frutta che non è possibile sbucciare e avere sempre cura di lavare, prima di inciderla, anche la frutta che si intende sbucciare. Con questa precauzione si eviterà che attraverso il coltello si possa sporcare e contaminare la polpa interna. Per le verdure è consigliabile non solo un accurato lavaggio e l’eliminazione della buccia, ma anche la cottura, quando possibile.

Una buona regola, valida in tutte le situazioni e non solo in gravidanza, è quella di disinfettare le superfici di appoggio venute in contatto con la terra talvolta presente su frutta e verdura (pensiamo ad esempio a patate, carote, meloni e angurie). Particolare attenzione andrà riposta al terriccio e ai prodotti degli orti domestici, specie se frequentati da gatti, riconosciuti come uno dei vettori dell’infezione da toxoplasmosi, che possono avere contratto facilmente, a loro volta, da topi e uccelli.

Il rischio di toxoplasmosi in gravidanza non è collegato unicamente a frutta e verdura non lavata, ma anche e soprattutto al consumo di carne. Sintetizzando, le linee guida del Ministero della Salute contro il rischio di toxoplasmosi ricordano di lavare sempre accuratamente frutta e verdura sotto l’acqua corrente prima del consumo, lavare le mani prima e dopo avere maneggiato frutta e verdura così come altri alimenti, cuocere bene la carne e i piatti pronti surgelati, evitare carni crude conservate, insaccati e prosciutto, evitare di manipolare terriccio qualora non si possa escludere che sia stato contaminato da feci di gatto, indossare sempre i guanti per i lavori di giardinaggio e per pulire la lettiera del gatto.

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Pubblicato da Daniela Dall'Alba

Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università degli Studi di Milano, copywriter e traduttrice freelance, Daniela collabora con Everli da febbraio 2019.

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