Finocchio e finocchietto selvatico, proprietà e benefici

Pianta ricca di virtù, del finocchio apprezziamo in particolare due varietà: il finocchio dolce, una delle verdure autunnali più versatili, e il finocchio (o finocchietto) selvatico, utilizzato in cucina come erba aromatica e in fitoterapia per la spiccata azione digestiva.
Calorie e valori nutrizionali del finocchio
Elementi principali
Finocchio (100 g) | |
Acqua | 90,21 g |
Energia | 31 kcal |
Proteine | 1,24 g |
Grassi | 0,2 g |
Carboidrati | 7,3 g |
Fibre | 3,1 g |
Zuccheri | 3,93 g |
Minerali
Finocchio (100 g) | |
Calcio | 49 mg |
Ferro | 0,73 mg |
Magnesio | 17 mg |
Fosforo | 50 mg |
Potassio | 414 mg |
Sodio | 52 mg |
Zinco | 0,2 mg |
Vitamine
Finocchio (100 g) | |
Vitamina C | 12 mg |
Tiamina | 0,01 mg |
Riboflavina | 0,032 mg |
Niacina | 0,64 mg |
Vitamina B6 | 0,047 mg |
Folato, DFE | 27 µg |
Vitamina A, RAE | 48 µg |
Vitamina E | 0,58 mg |
Vitamina K | 62,8 µg |
Grassi
Finocchio (100 g) | |
Grassi saturi | 0,09 g |
Grassi monoinsaturi | 0,068 g |
Grassi polinsaturi | 0,169 g |
Fonte: USDA Food Composition Databases
Il finocchio dolce viene coltivato per quella parte chiamata grumolo, ovvero un insieme di guaine fogliari carnose e bianche, compatte e ben sovrapposte una all’altra, che si trovano attaccate al breve fusto della pianta, all’altezza del terreno.
Si tratta di un ortaggio leggerissimo e molto salutare, soprattutto se consumato crudo. Ricco di fibre, apporta circa 30 calorie all’etto e i grassi sono praticamente assenti, come il colesterolo. Vanta una buona presenza di potassio, minerale utile al benessere in tutte le stagioni, ed è anche una fonte di calcio, magnesio e ferro. Contiene inoltre vitamina A e vitamina C, necessarie alla salute della pelle e al sistema immunitario.
Di stagione dall’autunno inoltrato alla primavera, dall’arrivo dei primi freddi sarebbe un peccato non approfittare delle ottime proprietà nutritive che rendono il finocchio un integratore naturale a basso costo. La principale virtù riconosciuta al finocchio dolce è quella digestiva e di contrasto ai gonfiori addominali, abbinata all’azione diuretica e depurativa fornita dai minerali e dalle fibre, non solo presenti in buona quantità, ma anche abbinate a una percentuale d’acqua che supera il 90% del peso dell’alimento. Al finocchio vengono riconosciute anche proprietà antinfiammatorie collegate alla presenza di flavonoidi.
Ancora più spiccate e concentrate sono le proprietà benefiche fornite dai frutti, chiamati impropriamente semi, del finocchietto selvatico, nonché dalle sue foglie (disponibili dalla primavera e poi tutto l’anno essiccate) e dai suoi fiori, largamente sfruttati in erboristeria e fitoterapia. Va detto che in questo frangente, in particolare per quanto riguarda semi e olio essenziale, considerata la concentrazione di principi attivi è necessario attenersi strettamente alle dosi consigliate per la formula scelta, per evitare effetti collaterali. Nelle giuste quantità, estratti e preparazioni a base di finocchio possono rivelarsi un ottimo alleato per la corretta digestione, per alleviare la pesantezza di stomaco e il gonfiore addominale e per combattere la ritenzione idrica.
Il finocchio non presenta, in linea generale, particolari controindicazioni, se non collegate a specifici fenomeni allergici o sensibilità individuali. Più attenzione, come si è detto, va riposta nell’utilizzare semi ed estratti.
Origini, diffusione e varietà
Il finocchio (Fœniculum vulgare) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere), la stessa di carote e sedano. L’origine è probabilmente mediorientale, mentre è certo che abbia trovato il suo luogo di crescita ideale in tutta l’area del Mediterraneo, da tempi antichissimi.

In Italia esistono diverse varietà di finocchio coltivato, tra le più conosciute abbiamo il bianco dolce di Firenze, il finocchio di Parma e il gigante di Napoli. Sono tutti caratterizzati da una forma tondeggiante e dall’aspetto sodo e corposo. Il gigante di Napoli si distingue per il peso medio, che si aggira attorno ai 600 grammi.
Maschio o femmina?
Si tratta di una classificazione che non ha nulla di scientifico, ma non è raro sentire distinguere il finocchio maschio, più tondo e carnoso e indicato per il consumo a crudo in insalata, dal finocchio femmina, leggermente più piatto e allungato e più fibroso, che si suggerisce al contrario di servire cotto, tipicamente al forno.
Finocchio e finocchietto in cucina
Il finocchio è un ortaggio adatto a ricette leggere e ipocaloriche, se utilizzato crudo in insalata oppure nella preparazione di frullati depurativi, ma può diventare anche protagonista di ricette più elaborate e sostanziose, ad esempio se cucinato al forno, gratinato, con l’aggiunta di formaggi o besciamella. Crudo si abbina molto bene alle arance, per un’ottima insalata invernale. È un buon ingrediente anche per creme e vellutate, come per primi piatti (qui la ricetta per una pasta autunnale che lo vede insieme a pancetta e pecorino).

Le foglie di finocchietto selvatico arricchiscono la gamma di sapori in cucina con il loro aroma intenso e inconfondibile. Si prestano ad arricchire diverse pietanze a base di carne, pesce e verdure. Un abbinamento classico si ha con le sarde, secondo la ricetta siciliana. Dal finocchietto si ricava anche un ottimo liquore digestivo.

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