Orzo: proprietà, calorie, benefici e controindicazioni

Coltivazione antica e di rilievo ma a lungo superata dal frumento per popolarità, l’orzo ha conquistato nel tempo uno spazio di tutto rispetto tra i cereali di uso comune. In polvere o in grani pensati per un rapido utilizzo, è diventato di facile reperibilità anche tra i banchi del supermercato. Il che è un bene, considerate le ottime proprietà nutritive di questa pianta e le possibilità che offre in cucina per chi è giustamente attento a variare gli ingredienti del proprio menù.

Calorie e valori nutritivi dell’orzo

Elementi principali
Orzo (100 g)
Acqua9,44 g
Energia354 kcal
Proteine12,5 g
Grassi2,3 g
Carboidrati73,5 g
Fibre17,3 g
Zuccheri0,8 g
Minerali
Orzo (100 g)
Calcio33 mg
Ferro3,6 mg
Magnesio133 mg
Fosforo264 mg
Potassio452 mg
Sodio12 mg
Zinco2, 77 mg
Vitamine
Orzo (100 g)
Tiamina0,646 mg
Riboflavina0,285 mg
Niacina4,6 mg
Vitamina B60,318 mg
Folato, DFE19 µg
Vitamina A, RAE1 µg
Vitamina E0,57 mg
Vitamina K2,2 µg
Grassi
Orzo (100 g)
Grassi saturi0,482 g
Grassi monoinsaturi0,295 g
Grassi polinsaturi1,11 g

Fonte: USDA Food Composition Databases


Proprietà, benefici e controindicazioni dell’orzo

Orzo perlato

Dell’orzo consumiamo la cariosside, il frutto secco comunemente chiamato chicco. Si tratta di un cereale con un ottimo apporto proteico (circa il 10% del peso totale), pochissimi grassi e una buona componente di fibre, che si fa maggiore come sempre quanto più si privilegia la versione integrale. Dal punto di vista energetico non si distacca eccessivamente da altri cereali di largo consumo, apportando circa 350 calorie per etto. L’orzo è una buona fonte di potassio, fosforo e magnesio, oltre che di ferro e zinco. Contiene inoltre vitamine del gruppo B e vitamina E. All’orzo sono riconosciute fin dall’antichità virtù antinfiammatorie ed emollienti per stomaco e intestino.

Adatto anche alla dieta dei bambini e degli anziani, l’orzo è nutriente e al tempo stesso facilmente digeribile. Risulta particolarmente indicato anche nelle diete mirate al controllo del colesterolo e della glicemia, non solo in ragione delle fibre contenute in abbondanza, ma anche per la presenza di betaglucano, un polisaccaride che ha in più il vantaggio di favorire il senso di sazietà. Per questo motivo l’orzo è una buona opzione anche per chi segue diete dimagranti e come supporto per affrontare la fame nervosa, considerate anche le riconosciute virtù calmanti delle sue componenti.

Cereale macinabile finemente, trova impiego anche come bevanda solubile alternativa al caffè, priva di caffeina e altre sostanze nervine (il cosiddetto caffè d’orzo).

Caffè d'orzo

La già diffusa coltivazione dell’orzo è sostenuta anche dal suo utilizzo per la produzione di malto e quindi, per fermentazione, di birra e whisky. Il malto d’orzo si ricava dal chicco idratato, germinato ed essiccato. L’estratto di malto d’orzo è invece una sorta di sciroppo dolcificante utile alla produzione di lievitati e bevande, non necessariamente alcoliche.

Malto per whisky

La farina d’orzo, nutriente e proteica, è particolarmente indicata per la panificazione e utilizzabile con successo nell’impasto di biscotti e altri prodotti da forno, come sostituto di altri tipi di farina o in abbinamento.

L’orzo non presenta controindicazioni di rilievo, se si fa eccezione per possibili e specifiche reazioni allergiche. Dal momento che contiene glutine non è adatto alla dieta del celiaco e non può ugualmente considerarsi un’alternativa al frumento in caso di intolleranze.

Origini e diffusione

L’orzo (Hordeum vulgare) è uno dei cereali più antichi e si pensa possa essere tra i primi, se non il primo, ad essere stato coltivato dall’uomo. È con buone probabilità originario del Vicino Oriente. Parte della famiglia delle graminacee insieme a frumento, avena e riso, l’orzo è una pianta erbacea annuale, con una buona resistenza alla siccità ma non all’umidità. Tra i maggiori produttori mondiali di orzo troviamo Russia, Francia e Germania.

L’orzo in cucina

L’orzo si presta a diversi usi in cucina, in particolare se consideriamo la sua versione più raffinata, l’orzo perlato, che trova facilmente impiego per primi piatti, minestre, insalate. Si può sostituire perfettamente al riso seguendo una qualsiasi ricetta per risotti. Si otterrà cioè quello che viene comunemente chiamato orzotto partendo da un buon soffritto e procedendo secondo ricetta fino alla mantecatura finale.

Orzo in cucina

L’orzo è acquistabile anche integrale o decorticato. In questi due casi richiede una procedura di ammollo per essere utilizzabile, ma risulta più ricco di nutrienti. L’orzo si abbina perfettamente alle diverse verdure di stagione e a ingredienti saporiti come pancetta, salsiccia, speck. Un buon accostamento si ha anche con le acciughe o il salmone affumicato.

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Pubblicato da Daniela Dall'Alba

Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università degli Studi di Milano, copywriter e traduttrice freelance, Daniela collabora con Everli da febbraio 2019.

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