Melograno, proprietà nutritive e benefici per la salute

Inconfondibile nell’aspetto e nel gusto e prezioso per le sue virtù benefiche, il frutto del melograno è uno dei protagonisti dell’autunno inoltrato.
Calorie e valori nutrizionali del melograno
Elementi principali
Melograno (100 g) | |
---|---|
Acqua | 77,9 g |
Energia | 83 kcal |
Proteine | 1,7 g |
Grassi | 1,2 g |
Carboidrati | 18,7 g |
Fibre | 4 g |
Zuccheri | 13,7 g |
Minerali
Melograno (100 g) | |
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Calcio | 10 mg |
Ferro | 0,3 mg |
Magnesio | 12 mg |
Fosforo | 36 mg |
Potassio | 236 mg |
Sodio | 3 mg |
Zinco | 0,35 mg |
Vitamine
Melograno (100 g) | |
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Vitamina C | 10,2 mg |
Tiamina | 0,07 mg |
Riboflavina | 0,05 mg |
Niacina | 0,29 mg |
Vitamina B6 | 0,07 mg |
Folato, DFE | 38 µg |
Vitamina E | 0,6 mg |
Vitamina K | 16,4 µg |
Grassi
Melograno (100 g) | |
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Grassi saturi | 0,12 g |
Grassi monoinsaturi | 0,09 g |
Grassi polinsaturi | 0,08 g |
Fonte: USDA Food Composition Databases
Il melograno è una pianta originaria dell’Asia Occidentale e coltivata da tempi antichissimi nell’area del Mediterraneo. Nel linguaggio comune viene dato il nome di melograno sia alla pianta che al suo frutto, chiamato anche melagrana o mela granata. L’origine del nome è latina (malum granatum). Dal punto di vista botanico il melograno è una bacca dalla buccia resistente. La parte edibile è costituita dai semi (o arilli) di colore rosso vivo, aciduli e succosi.

I semi del melograno sono ricchi di vitamina C, vitamina E e vitamina K. Sono inoltre una fonte di fibre, di vitamine del gruppo B e di preziosi sali minerali, tra i quali ferro e potassio. Tra le virtù riconosciute al melograno c’è anche quella di essere un frutto antiossidante, che aiuta a rallentare l’invecchiamento cellulare grazie al mix di proprietà nutritive dei suoi semi. Per beneficiarne a pieno si può consumare il melograno al naturale, appena sgranato, oppure spremerlo, come si fa con un’arancia, per farne un succo rivitalizzante. Il melograno contiene un’alta percentuale di acqua e un apporto calorico ridotto, circa 80 calorie all’etto. L’equilibrio tra fibre, acqua e minerali lo rende inoltre mediamente più saziante di altri frutti e può quindi essere considerato un ottimo spezza-fame per chi cerca qualcosa di leggero e salutare.
Le varietà di melograno
Esistono diverse varietà di melograno che si distinguono per il grado di dolcezza e acidità, o meglio per l’equilibrio tra questi due elementi. Tra le più note troviamo il melograno Dente di Cavallo, dalla buccia chiara e dai semi dolci, lucidi e a forma di trapezio, all’origine del nome. La varietà Wonderful è una selezione americana disponibile già da inizio ottobre, agrodolce, di dimensioni notevoli e con buccia e semi di colore rosso intenso. La varietà Acco ha semi rosso scuro, morbidi, molto dolci e succosi.
Come sgranare il melograno
Sgranare il melograno richiede un po’ di tecnica. A seconda delle varietà e del grado di maturazione avremo una buccia di diverso spessore e una membrana interna, alla quale i semi sono attaccati, più o meno difficile da rimuovere. Esistono alcuni attrezzi pensati per facilitare il compito e vari metodi per velocizzare l’operazione quando ci si serve solo di un coltello e delle mani. Una tecnica di taglio, particolarmente efficace quando la buccia è spessa, prevede di rimuovere per prima la parte con la corona sporgente e poi, facendo sempre attenzione a non affondare la lama nei semi, proseguire incidendo la buccia a spicchi, da separare solo forzando leggermente l’apertura del frutto con le mani.

Melograno: gli usi in cucina
Il gusto particolare del melograno si presta a diversi usi in cucina. Ottimo da mangiare fresco appena sgranato, da solo, con altra frutta o yogurt, è da provare anche in abbinamenti più insoliti, ad esempio con broccoli e cavoli saltati in padella o come ingrediente di un risotto autunnale. È inoltre perfetto per rendere croccante l’insalata e come accompagnamento alla carne bianca. Il melograno è adatto anche alla preparazione di salse agrodolci. La componente acidula del melograno si fa più insistente quando viene scaldato, per un risultato diverso si consiglia di aggiungere il melograno ai piatti caldi solo all’ultimo momento.

Tra simbologia e mito
Nell’antica Grecia diversi miti vedono protagonista il melograno. Sarebbe proprio questa pianta il dono di Afrodite all’isola natale di Cipro e da qui deriverebbe la tradizione, valida per diverse culture, che vede in questo frutto un simbolo di fecondità e buon auspicio.
Al melograno è legato anche il mito di Persefone (Proserpina nella tradizione latina), la giovane figlia di Demetra e Zeus rapita da Ade, dio degli inferi, per farne la sua sposa. Giunta nell’oltretomba le viene offerto del melograno con l’inganno, senza avvertirla che mangiarne anche solo qualche chicco avrebbe significato non poter più fare ritorno dal regno dei morti. Venuta a conoscenza della sorte della figlia la reazione disperata di Demetra, dea della fertilità e del raccolto, non si fa attendere: per gli uomini inizia un arido inverno di grave carestia. L’intervento di Zeus consente di raggiungere un compromesso: Persefone dovrà restare nel regno di Ade per sei mesi ogni anno, ma potrà lasciarlo per gli altri sei. Da allora l’arrivo della primavera racconta la gioia di Demetra nel riabbracciare Persefone.

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