Tipi di birra: chiare, scure, quanti ne esistono?

Risposta breve: tantissimi. E non andremo ovviamente a elencarli tutti, ma cercheremo piuttosto di fare un po’ di chiarezza sulle differenze tra i principali tipi di birra, o meglio, tra i principali stili di birra, tenendo presente che ciascuno ramifica in sottogruppi e che a seconda degli studi, numerosi in merito, esistono criteri alternativi di classificazione.

Un modo efficace di classificare le birre è dividerle in tre grandi gruppi basandosi sul tipo di fermentazione, ovvero sul processo di produzione alcolica che dipende strettamente dal tipo di lievito implicato. Distingueremo in base a questo criterio le lager (bassa fermentazione) dalle ale (alta fermentazione) e dalle lambic (fermentazione spontanea).

Lager

Impiegano lieviti Saccharomyces carlsbergensis, che lavorano a basse temperature, intorno ai 10 gradi, e si depositano sul fondo durante il processo (ecco perché si parla di bassa fermentazione). Prevalentemente chiare e limpide, esistono anche lager scure. Il grado alcolico è variabile. È forse lo stile di birra più diffuso al mondo, molto utilizzato per la produzione industriale. Le possiamo collocare geograficamente in Germania, ma non solo. Fanno parte di questo gruppo alcuni stili di birra molto noti:

Birre lager
  • Pilsener – Birra di origine boema, precisamente della città di Pilsen, da cui prende evidentemente il nome, poi diffusasi rapidamente e con grande successo in tutta l’Europa Centrale. Il suo colore è dorato e chiaro, la schiuma abbondante, il gusto del luppolo deciso e rinomato. Generalmente poco alcolica, tra 4 e 5% vol.
  • Dunkel – L’origine è Monaco, il colore di questa lager va dall’ambrato allo scuro. Concentrazione alcolica circa 5% vol.
  • Helles – Lager chiara, maltata, tipicamente bavarese. Alcol tra 4 e 5% vol.
  • Bock – Birra tedesca robusta, molto aromatica, ambrata e mediamente amara al gusto. Tra 6 e 8% vol.
  • Doppelbock – Bavarese di colore ambrato intenso, come intenso è il gusto di malto. Da 6 a 10% vol.
  • Strong Lager – Birra chiara caratterizzata da un grado alcolico notevole. Oltre 8% vol.
  • Märzen – Birra bavarese di colore dorato, luppolata, prodotta in primavera per essere consumata in autunno, per l’Oktoberfest. Circa 6% vol.

Ale

Utilizzano lieviti Saccharomyces cerevisiae. La temperatura di produzione delle ale aumenta rispetto alle lager. I lieviti lavorano infatti tra i 15 e i 20 gradi e salgono in superficie (alta fermentazione). Nascono in Belgio e Gran Bretagna, risultano particolarmente aromatiche e al gusto spesso complesse. Il popoloso gruppo comprende:

Birre ale (IPA)
  • IPA (India Pale Ale) – L’IPA ha origine nella Gran Bretagna del periodo coloniale e si caratterizza per un alto quantitativo di luppolo, che serviva a conservare la birra nei lunghi viaggi verso l’India, dove l’attendevano i sudditi britannici. È mediamente alcolica, tra 5 e 7% vol. Oggi è molto diffusa una variante americana, l’American Pale Ale (APA), più alcolica (fino a 8% vol.) e con un sentore di luppolo ancora più intenso. Si arriva a 9% vol. con le Double IPA.
  • Saison – Nasce in Vallonia come birra stagionale, fermentata tradizionalmente in autunno e in inverno presso le fattorie locali e servita in estate. Acidula e speziata, è una birra asciutta e dissetante, in media a basso grado alcolico, tra 4 e 6% vol. In alcuni casi può tuttavia raggiungere l’8% vol.
  • Stout – Irlandese, nera, caratterizzata da una schiuma cremosa e un deciso sentore di caffè e cacao. La tostatura è intensa. Discende dalla Porter, birra londinese robusta di metà Settecento. Ne esistono diverse varianti, con diversi gradi di amarezza e aromi. La Irish Stout per eccellenza è storicamente prodotta a Dublino, nella fabbrica della Guinness. Distintivo è il metodo di spillatura, che prevede l’uso del carboazoto, e non della semplice anidride carbonica, e la rende più ferma. Il grado alcolico è mediamente basso, tra 4 e 5% vol.
  • Trappiste – Rientrano in questo gruppo le Blonde, le Dubbel, le Tripel e le Quadrupel, birre dalla schiuma consistente e dal gusto corposo. Possono essere chiare, ambrate o scure, e sono caratterizzate da diverse gradazioni alcoliche, da basse a molto alte, anche superiori a 12% vol. Sono tutte rigorosamente prodotte da monaci trappisti e si collocano principalmente tra Belgio e Olanda.
  • Weizen (birre di frumento) – La loro ricetta prevede, oltre al malto d’orzo, l’utilizzo di frumento maltato, e sono prevalentemente non filtrate. Chiamate anche Weiss (bianche), si distinguono per un gusto complesso dal punto di vista dell’aroma, fruttato e speziato. Il colore è chiaro opalescente, il grado alcolico medio, inferiore a 6% vol. Ne esistono però anche versioni scure (Dunkelweizen), forti (Weizenbock) e filtrate (Kristallweizen). La Blanche (witbier) è una birra belga di frumento in questo caso prevalentemente non maltato, a differenza della Weiss. Il suo colore è lattiginoso mentre il gusto è arricchito dagli aromi di coriandolo e arancia, tradizionalmente utilizzati nella ricetta. Leggermente acidula e leggera (5% vol.).

Lambic

Birra lambic

Birre belghe che seguono un processo di fermentazione spontanea con risultati particolarmente interessanti e distintivi rispetto alle altre produzioni. La regione di origine, il Pajottenland, si trova a Sud-Ovest di Bruxelles.

Alla prima fermentazione spontanea attivata da lieviti e batteri naturalmente presenti nell’ambiente, che già rende le lambic uniche nel loro genere, se ne aggiunge una seconda in botte, che prevede assemblaggi di annate diverse e aggiunta di frutta alla lavorazione. Si ottiene così la Gueuze, miscela di lambic giovani e invecchiate, disponibile in diversi aromi, dalla pesca al ribes, oppure la Framboise, ottenuta con l’aggiunta di lamponi, e la Kriek, alla ciliegia. Grado alcolico medio tra 5 e 6% vol.

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Pubblicato da Daniela Dall'Alba

Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università degli Studi di Milano, copywriter e traduttrice freelance, Daniela collabora con Everli da febbraio 2019.

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